Benessere 21 Ottobre 2020

Pavimento Pelvico: cos’è e come influenza la vita di una donna?

  1. Quando si ha un problema al pavimento pelvico? Quali sono le conseguenze?
  2. Ipotono del pavimento pelvico
  3. Ipertono del pavimento pelvico

Amica, non sai quante donne non hanno la minima idea di cosa sia, eppure, nelle infinite conversazioni che si generano sui nostri social, è un argomento ormai fisso.

Il pavimento pelvico, spesso sconosciuto ai molti, è un insieme di muscoli situati tra le ossa del bacino ovvero nella cavità pelvica (in corrispondenza dell’ossatura che compone, appunto, il bacino).


Parliamone!

Lascia che ti spieghi meglio a cosa serve il pavimento pelvico e perché merita la tua attenzione (elencherò alcuni campanelli d’allarme in cui potresti riconoscerti).

Partiamo dalla sua funzione.


Immagina una cull
a: i muscoli del pavimento pelvico si sviluppano dall’osso pubico fino al coccige (l’ultimo osso in basso della colonna vertebrale) fungendo così da sostegno agli organi pelvici (vescica, utero, vagina, ano e retto).

Pavimento Pelvico | Dimann

Parlo di sostegno perché senza il pavimento pelvico saremmo completamente incontinenti e tutti gli organi pelvici si rilasserebbero a tal punto da fuoriuscire dalla cavità in cui sono contenuti.


Insomma: un TOTALE disastro!

La parte più profonda del pavimento pelvico, che sorregge vescica, utero e retto, è quella più importante per il benessere di una donna.

I suoi muscoli, infatti, lavorano tantissimo per garantirci:

  1. continenza urinaria e fecale. Senza, non riusciremmo a trattenere le urine o le feci;
  2. staticità pelvica evitando, quindi, il prolasso degli organi sorretti (ossia, la fuoriuscita degli organi dalla loro naturale sede).
    In altre parole, la vescica, l’utero e il retto devono rimanere nella loro sede anche a seguito di tutte le sollecitazioni che vengono dall’alto e nonostante la forza di gravità.
    Ad esempio, ogni volta che tossisci, starnutisci, canti, ti alzi, ti siedi, sollevi pesi, si origina una dilatazione polmonare, il diaframma si abbassa e spinge sugli organi interni. Proprio per evitare che gli organi pelvici siano danneggiati, la muscolatura pelvica esegue una piccola contrazione e, poi, un rilascio;
  3. il piacere sessuale.

Quando si ha un problema al pavimento pelvico? Quali sono le conseguenze?

Nel corso della vita di una donna possono esserci eventi che contribuiscono ad alterare le funzionalità del pavimento pelvico.

Dei traumi diretti o indiretti, un intervento chirurgico, la gravidanza, il parto, la menopausa o un continuo stato di tensione sono tutti fenomeni che possono potenzialmente modificare le normali condizioni del pavimento pelvico.

A seconda della causa, i muscoli del pavimento pelvico potrebbero diventare eccessivamente contratti (ipertono) o eccessivamente rilassati (ipotono): in presenza di una delle due condizioni si parla di disfunzione del pavimento pelvico.

Le disfunzioni del pavimento pelvico possono essere diagnosticate a seguito di un’attenta valutazione fatta da un fisioterapista o un’ostetrica specializzati in riabilitazione del pavimento pelvico.

ALT!

Spesso mi sento dire “no, ma io non sento nulla di strano” oppure “non credo sia il mio caso”.

Amica, non possiamo andare a istinto: le disfunzioni del pavimento pelvico sono una cosa seria e che necessitano DAVVERO di un supporto specialistico!

Ipotono del pavimento pelvico

Un pavimento pelvico troppo rilassato genera due grandi fenomeni: il prolasso e l’incontinenza.

Dal punto di vista ginecologico, l’utero, la vescica e il retto, potrebbero “spostarsi” dalle proprie sedi, proprio perché non supportati adeguatamente dai muscoli del pavimento pelvico.

Per non farsi mancare nulla, anche la nostra capacità di arrivare all’orgasmo durante i rapporti potrebbe essere alterata da una diminuita sensibilità.

Dal punto di vista delle vie urinarie, l’ipotono del pavimento pelvico causa incontinenza:

  1. da stress, quando compare in seguito ad una pressione addominale (dopo uno starnuto, quando si corre, quando si salta, ecc…);
  2. da urgenza, quando si accompagna a uno stimolo molto forte di dover fare pipì;
  3. in forma mista.

L’incontinenza e il prolasso potrebbero, nei casi più sfortunati, interessare anche la zona rettale.


Cosa fare prima che l’ipotono possa rovinarti la vita?

Con l’aiuto dello specialista si lavorerà sul rafforzamento della muscolatura attraverso i cosiddetti esercizi di Kegel, che prevedono una serie di contrazioni muscolari mirate.

Attenzione: mai iniziare da sole!

Ipertono del pavimento pelvico

Quando c’è ipertono del pavimento pelvico, determinato da un’iperattività muscolare, possono verificarsi:

  • situazioni di dolore durate i rapporti (dispareunia), sia a livello più superficiale durante la penetrazione, sia più in profondità. L’ingresso della vagina, infatti, diventa più stretto a causa dell’ipertono;
  • problematiche a livello rettale, come stitichezza, difficoltà di evacuazione delle feci e dolore anale;
  • fatica nell’espulsione dell’urina, a causa della difficoltà di rilassamento della muscolatura;
  • episodi di cistite post-coitale, che si presenta 24-72 ore dopo il rapporto.

L’ipertono del pavimento pelvico non si accompagna necessariamente a un indolenzimento costante.

Il dolore, infatti, potrebbe manifestarsi anche dopo anni dall’origine della contrattura, con l’inizio di un’attività sessuale regolare, o con l’arrivo della menopausa. Il dolore può interessare la zona vaginale, la zona rettale e/o la zona sovrapubica.

In generale, i sintomi che potrebbero rappresentare dei campanelli d’allarme sono:

  • presenza di aree muscolari tese, irrigidite e che danno dolore (i cosiddetti trigger points);
  • minzione e defecazione compromesse (senso di mancato svuotamento o necessità di dover spingere);
  • orgasmo e/o eccitazione ridotti durante i rapporti;
  • fastidi locali quando si sta sedute;
  • sintomi simili a quelli della cistite (finte cistiti).

La riabilitazione di un pavimento pelvico contratto avviene attraverso:

  1. svariate terapie volte a eliminare le contratture più profonde;
  2. l’educazione della persona a percepire il rilassamento della muscolatura;
  3. l’esecuzione di esercizi di automassaggio e di postura.

C’è qualcosa a cui tu stessa puoi porre attenzione, una volta diagnosticata una contrattura del pavimento pelvico?


Assolutamente SI!

1) SIEDITI CORRETTAMENTE
Quando sei seduta è bene evitare di assumere una posizione scorretta, premendo sul coccige o sedendo sulla punta della sedia, e di accavallare le gambe.
Cerca di mantenerti dritta, poggiare i piedi a terra e di intervallare momenti da seduta a momenti di movimento (anche una semplice camminata può fare la differenza).

2) SCEGLI BENE L’ATTIVITÀ FISICA
Evita la corsa, la bicicletta e le attività fisiche che portano ad un rinforzo muscolare (ossia quelle discipline che richiedono di contratte i muscoli).

3) AIUTATI CON IL GIUSTO ABBIGLIAMENTO
Elimina l’abbigliamento che stringe e preferisci abiti ampi. Di notte liberati, quanto più possibile, degli indumenti.

4) SE SOFFRI DI CISTITE POST-RAPPORTO
Utilizza un buon gel lubrificante durante il rapporto, per agevolare la penetrazione. Segui, poi, tutte le linee guida per ostacolare la comparsa della cistite dopo ciascun rapporto.

Voglio essere noiosa, ma utile.

Per concludere questo nostro breve viaggio nel mondo del pavimento pelvico, voglio elencarti tutti i motivi per cui, se ti sei riconosciuta in qualcuno degli esempi che ho citato, sarebbe bene affidarsi ad una persona competente per fare una prima valutazione del tuo pavimento pelvico.

Con un supporto professionale imparerai:

  • il vero stato d’essere del tuo pavimento pelvico: saprai esattamente dove si trova, come stanno i tuoi muscoli, imparerai a conoscerli, a “sentirli”;
  • quali movimenti vanno assolutamente evitati e quali, invece, possono farti bene;
  • ad educare te stessa, con un percorso specifico e costruito sulle tue esigenze;
  • a dare i giusti tempi alla tua riabilitazione.

Credo di aver detto tutto ma se hai altre domande io e le altre ragazze Dimann siamo a tua disposizione per risponderti!

Un abbraccio,

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