la differenza tra cistite e pielonefrite
Magazine 16 Giugno 2022

La sostanziale differenza tra cistite e pielonefrite

Cara amica,

l’argomento di oggi riguarda la differenza tra la cistite e la pielonefrite. Una differenza sostanziale.

Sì, perché sono in tante a fare confusione al riguardo, con il rischio di scegliere delle cure sbagliate che potrebbero peggiorare in partenza una situazione già complicata! 😱

Come forse già sai, la nostra uretra (il tubicino dal quale facciamo pipì) è di dimensioni più corte rispetto a quella degli uomini, quindi è molto più facile che i batteri decidano di fare un salto e tormentarci più del dovuto.

Ed è anche questo che ci espone maggiormente a infezioni delle vie urinarie, e alla tanto temuta pielonefrite.

Ma andiamo al sodo: vediamo di capire come distinguere queste due infezioni, ok?
Partiamo! 💪🏼

Come capire se si tratta di cistite o pielonefrite? Facciamo più chiarezza

Pielonefrite: perché questa infezione non deve essere confusa con la cistite

La pielonefrite è un’infezione renale che non dovrebbe essere in alcun modo sottovalutata.

Infatti, questa patologia provoca l’ingrossamento dei reni, rischiando di compromettere il loro funzionamento in modo permanente.

Quindi, c’è poco da scherzare: la pielonefrite può essere pericolosa per la vita.

I sintomi compaiono solitamente entro due giorni dall’infezione e possono essere:

  • febbre superiore a 38,9°C;
  • minzione dolorosa, bruciante, urgente e frequente;
  • dolore all’addome, alla schiena, al fianco o all’inguine;
  • urina torbida e maleodorante;
  • pus o sangue nelle urine;
  • nausea;
  • tremori;
  • stanchezza;
  • malessere.

Alcuni soffrono anche di pielonefrite cronica, ma è una variante più rara, in cui la sintomatologia è lieve o addirittura inesistente.

A questo punto potresti domandarti: “Ok, alcuni sintomi sono comuni, ma che cosa c’entra con la cistite? 🤔

Ottima domanda.

In comune tra le due è il fatto che, così come l’80% dei casi di cistite, anche questa infezione è spesso causata dall’Escherichia Coli, un batterio presente nel nostro intestino.

Inoltre, la pielonefrite si origina nella zona inferiore del tratto urinario – così come la cistite. La differenza però è che l’infezione passa per l’uretra e la vescica fino a raggiungere i reni.

Tutto questo dovrebbe fornirci di per sé un grosso insegnamento: tutto ciò che compromette la nostra minzione merita d’esser considerato un campanello d’allarme al quale occorre prestare la massima attenzione.

Ma come capire se si tratta davvero di pielonefrite?

Ti rispondo subito.

Leggi anche: Cistite e endometriosi vescicale spesso si confondono, ma un modo per riconoscerle c’è

Pielonefrite: diagnosi e trattamenti

Ci sono diversi modi per capire se ti trovi ad avere a che fare con problemi di pielonefrite, e il più comune è l’esame delle urine, così da verificare l’eventuale presenza di batteri.

In alcuni casi il medico può prescrivere:

👉🏻 un’ecografia per cercare cisti o tumori;
👉🏻 una TAC in caso di ostruzioni del tratto urinario.

Per trattare questa infezione, la prima linea d’azione sono gli antibiotici.

Sebbene, come risaputo, i farmaci possano curare l’infezione entro 2 o 3 giorni, vengono generalmente prescritti per tutto il periodo – che va da 10 a 14 giorni.

Ma che succede quando, nei casi più gravi, la terapia farmacologica risulta inefficace?

In caso di infezione renale acuta, il medico può decidere di ricoverare la paziente in ospedale; la durata della degenza dipende dalla gravità della condizione e dalla risposta – ovviamente soggettiva – ai farmaci, somministrati generalmente in via endovenosa per 24-48 ore.

Infine, nei casi di infezione grave, può essere necessario un intervento chiamato nefrectomia, dove il chirurgo rimuove una parte del rene.

Quindi, ricapitolando… Come fare invece nei casi in cui non si ha a che fare con una pielonefrite, ma con una normale cistite? 🧐

Dopo tutta questa carrellata di informazioni, avrai capito che la pielonefrite ha poco a che vedere con la cistite.

Sì, è vero, alcune cause sono simili, ma ce ne sono tante altre di carattere anatomico, infettivo e fisiologico che sono ben diverse da quelle di questa infezione renale.

Detto ciò, come trattare la cistite?

Ci sono diverse soluzioni.

Se vuoi scoprire qual è la più adatta a te, puoi decidere di:

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La particolarità di questo zucchero è che non uccide i batteri, ma li ‘aggancia’ in modo tale che vengano espulsi durante la minzione.

Il D-mannosio è adatto per tutte e tre le fasi della cistite:

  • acuta;
  • di mantenimento (ossia quando la fase critica della cistite è stata superata);
  • di prevenzione.

Hai altre domande? Visita il nostro sito, o contattaci compilando il form!

Un abbraccio,

Lorenza

Il nostro articolo in pillole

  • La pielonefrite è un’infiammazione renale che può partire dal tratto urinario inferiore e danneggiare seriamente i reni.
  • Alcune cause e sintomi sono simili a quelli della cistite, come la difficoltà a urinare e la minzione frequente e dolorosa.
  • La pielonefrite può essere diagnosticata con una urinocoltura e, quando gli antibiotici non funzionano, il medico può optare per il ricovero in ospedale e per un eventuale intervento chirurgico.

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