covid e cistite | Dimann
Benessere 27 Aprile 2023

Ecco perché durante l’epidemia di Covid-19 ancora più persone soffrono di cistite

Mia cara amica,

la pandemia da Covid-19 ha sconvolto il mondo intero e ha causato numerose conseguenze imprevedibili. Ma ti saresti mai immaginata che questa malattia potesse anche influire sui sintomi della cistite?

Scopriamo insieme la connessione tra Covid-19 e la cistite in questo articolo.

Cistite e Covid-19: ecco come le due cose sono collegate

Qual è la relazione tra Covid-19 e cistite?

La cistite associata a Covid è il risultato dell’infezione da Covid-19 che, in questo specifico caso, coinvolge il tratto urinario.

In che modo?

Provocando i tipici sintomi della cistite, come la frequente voglia di fare pipì, la sensazione di non avere mai svuotato la vescica, ecc. 

Ma com’è stata scoperta?

Nei primi giorni della pandemia, alcuni urologi tedeschi sono stati i primi a descrivere l’improvvisa comparsa di sintomi urinari in pazienti affetti da Covid-19. Hanno condiviso un caso insolito di un paziente ricoverato in ospedale che riferiva febbre, brividi, dolore, urgenza e aumento dei sintomi urinari, sebbene non vi fossero segni di una tipica infezione batterica del tratto urinario.

Un tampone prelevato lo stesso giorno ha rivelato l’infezione da Covid-19. I ricercatori hanno dunque cercato di determinare se questo si verificasse in altri pazienti e hanno scoperto che un numero piccolo ma significativo di pazienti ricoverati per Covid presentava un aumento dei sintomi urinari.

Poco dopo, i ricercatori di diversi centri medici del Michigan hanno trovato inizialmente 39 pazienti con Covid-19 (32 uomini e 7 donne) che avevano sviluppato sintomi urinari e le cui urinocolture non avevano rivelato alcuna infezione batterica.

I risultati?

L’85% di questi pazienti aveva problemi di aumento della frequenza urinaria e di minzione notturna superiore a quattro volte per notte. Successivamente, hanno completato uno studio più ampio che ha identificato 350 pazienti con sintomi di OAB de novo ( De novo OverActive Bladder, o più semplicemente sindrome della vescica iperattiva) in peggioramento da 10 a 14 settimane dopo il ricovero in ospedale per via del Covid.

Leggi anche: Come dormire sonni più sereni con la cistite: sì, è davvero possibile

Vaccini Covid-19 e cistite: caso studio del Journal of Clinical Medicine

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Medicine, i vaccini Covid-19 di Astrazeneca, Moderna e Pfizer sono stati associati a un significativo peggioramento dei sintomi del tratto urinario inferiore e a una maggiore variazione rilevata della frequenza e dell’urgenza urinaria.

Lo studio, che ha incluso 889 partecipanti, 586 dei quali hanno ricevuto i vaccini da AstraZeneca-Oxford, 260 da Pfizer-BioNTech e 89 da Moderna, ha rilevato che il 13,4% dei partecipanti ha mostrato un peggioramento dell’infezione urinaria già in atto dopo aver ricevuto il vaccino contro il coronavirus.

Secondo il rapporto, gli effetti avversi più frequenti sono stati:

  • l’urgenza urinaria;

  • la frequenza a urinare;

  • la nicturia – ovvero lo stimolo frequente di fare pipì durante le ore notturne;

  • l’incontinenza urinaria.

Questi sono simili ai sintomi della sindrome da vescica iperattiva (OAB) di cui parlavo poco fa.

Sebbene siano necessari ulteriori studi prospettici per dimostrare l’associazione causale tra il vaccino e i sintomi urinari dopo la vaccinazione, gli scienziati del Graduate Institute of Clinical Medicine della Kaohsiung Medical University di Taiwan suggeriscono di monitorare attentamente i LUTS (acronimo inglese che sta per Lower Urinary Tract Symptoms, ovvero un insieme di sintomi del basso tratto urinario) dopo la vaccinazione Covid-19, soprattutto in coloro che già soffrivano di sintomi di vescica iperattiva, e di rivolgersi a un medico se necessario.

Ma alla fine… perché tante persone hanno sofferto di cistite durante la pandemia?

Tralasciando per un momento i casi studio e le ricerche condotte dagli scienziati… perché durante il lockdown tante donne hanno lamentato i sintomi della cistite?

In realtà, c’è una ragione ben precisa che adesso ti spiego.

So che è passato un po’ dal periodo di ‘reclusione’, ma sicuramente ricorderai che la maggior parte di noi l’ha trascorso cantando sui balconi e… cucinando.

La gente correva ai supermercati alla ricerca di farina e lievito di birra per cucinare qualsiasi cosa: pizza, pane, torte, muffin, e chi più ne ha più ne metta.

Tutto questo ha permesso ai batteri di trovare terreno fertile: perché?

Devi sapere che una dieta a base di carboidrati raffinati e zuccheri semplici può causare l’insorgenza di una cistite, perché si tratta di cibi che favoriscono la proliferazione di funghi e batteri.

Ecco perché un’alimentazione sana e bilanciata è alla base dei consigli di prevenzione della cistite. ❤️

In questi casi, molte donne si sono affidate al D-mannosio, un’alternativa naturale agli antibiotici che aiuta a espellere i batteri mentre fai pipì, quindi in modo del tutto naturale!

Ma come?

Devi sapere che questo zucchero semplice è particolarmente affine alle zampette – chiamate lectine – di tanti batteri che attaccano le pareti della vescica.

Ecco, grazie alla capacità adesiva del D-mannosio, esso impedisce ai batteri di rimanere appesi e, di conseguenza, di sviluppare un’infezione. Inibendo questo legame, i batteri non aderiscono alla vescica e ‘scivolano via’ durante la minzione.

Se desideri saperne di più ricorda che puoi sempre scrivermi. 🥰

Ti abbraccio da qui,

Lorenza

Leggi anche: La cistite può manifestarsi anche senza bruciore?

In questo articolo abbiamo parlato di…

  • La cistite associata a Covid-19 è una condizione che si verifica quando l’infezione da Covid-19 coinvolge il tratto urinario, causando sintomi di frequenza urinaria, urgenza, pressione e/o dolore.
  • La cistite associata a Covid-19 è stata scoperta inizialmente da urologi tedeschi che hanno descritto l’improvvisa comparsa di sintomi urinari in pazienti affetti da Covid-19.
  • Successivamente, i ricercatori hanno scoperto che un numero significativo di pazienti ricoverati per Covid presentava un aumento dei sintomi urinari.
  • Uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Medicine ha rilevato che i vaccini Covid-19 di Astrazeneca, Moderna e Pfizer sono stati associati a un significativo peggioramento dei sintomi del tratto urinario inferiore e a una maggiore variazione rilevata della frequenza e dell’urgenza urinaria.
  • Una dieta a base di carboidrati raffinati e zuccheri semplici può causare l’insorgenza di una cistite, poiché questi cibi favoriscono la proliferazione di fughi e batteri. Una dieta sana e bilanciata è alla base dei consigli di prevenzione della cistite. In caso di infezione, il D-mannosio può essere un’alternativa naturale agli antibiotici.

FAQ sul rapporto tra Covid e cistite


Che cos’è la cistite associata a Covid?
La cistite associata a Covid è il risultato dell’infezione da Covid-19 che coinvolge il tratto urinario, provocando i sintomi di frequenza urinaria, urgenza, pressione e/o dolore che già conosciamo.

Come è stata scoperta la cistite associata a Covid?
Nei primi giorni della pandemia, alcuni urologi tedeschi sono stati i primi a descrivere l’improvvisa comparsa di sintomi urinari in pazienti affetti da Covid-19. Hanno condiviso un caso insolito di un paziente ricoverato in ospedale che riferiva febbre, brividi, dolore, urgenza e aumento dei sintomi urinari, sebbene non vi fossero segni di una tipica infezione batterica del tratto urinario.

Perché tante persone hanno sofferto di cistite durante la pandemia?
Durante il lockdown, molte persone hanno consumato una dieta a base di carboidrati raffinati e zuccheri semplici, che possono causare l’insorgenza di una cistite perché favoriscono la proliferazione di fughi e batteri. Inoltre, il periodo di lockdown ha causato una riduzione delle attività fisiche e un aumento dello stress, che possono contribuire all’insorgenza della cistite

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