l'uva ursina per trattare la cistite | Dimann
Benessere 10 Maggio 2023

Gli effetti dell’uva ursina sulla cistite: tutto quello che devi sapere

Cara amica, ❤️

Secondo recenti studi, l’uva ursina potrebbe essere un’alternativa naturale agli antibiotici per il trattamento della cistite.

Ma cos’è esattamente e come funziona?

In questo articolo esploreremo le proprietà dell’uva ursina, la sua possibile efficacia come trattamento per la cistite e le precauzioni da prendere.

Cistite e uva ursina: un nuovo modo per curare questa infezione?

Innanzitutto, che cos’è l’uva ursina?

L’uva ursina è una pianta sempreverde che produce foglie utilizzate per produrre integratori erboristici, e ha proprietà antibatteriche e antinfiammatorie che la rendono utile nel trattamento e nella prevenzione delle infezioni delle vie urinarie e della vescica, come la cistite.

Si trova in molti tipi di climi e luoghi con una buona esposizione al sole, tra cui boschi aperti, spiagge sabbiose e terreni rocciosi.

Per essere precisi, si trova in luoghi come la California e il New Mexico negli Stati Uniti, e in alcune zone dell’Europa, della Siberia e dell’Himalaya. Quando il clima è caldo e soleggiato, la pianta produce fiori bianchi e rosa e bacche rosse.

Dunque, si può mangiare l’uva ursina?

È bene sapere che solo le foglie essiccate e frantumate vengono utilizzate per produrre integratori, quindi non le bacche. Se usata come integratore, l’uva ursina può essere assunta sotto forma di polvere, capsule, tè o tintura.

In alcuni casi, sono disponibili anche unguenti topici per la pelle.

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Andiamo al sodo: l’uva ursina può aiutare a contrastare la cistite?

A cosa serve l’uva ursina? Secondo alcuni studi, ha una serie di effetti benefici, tra cui quello di agire come diuretico, antisettico urinario, astringente e antinfiammatorio.

Gli estratti di foglie di uva ursina contengono molti costituenti protettivi, quali:

  • flavonoidi;
  • iridoidi;
  • glicosidi idrochinonici (principalmente arbutina);
  • tannini;
  • terpenoidi.

La maggior parte delle azioni antimicrobiche dell’uva ursina sono attribuite ai derivati dell’idrochinone, in particolare all’arbutina.

Ma veniamo a noi: qual è il ruolo di questa pianta nel trattamento della cistite?

L’uva ursina viene spesso utilizzata per trattare le infezioni delle vie urinarie (IVU) e della vescica (quindi la cistite). Non ci sono stati molti studi su larga scala che ne abbiano analizzato l’efficacia o i meccanismi d’azione, ma diversi piccoli studi hanno dimostrato che può ridurre le infezioni ricorrenti delle vie urinarie grazie alle sue proprietà antibatteriche e astringenti naturali.

Ciò potrebbe anche ridurre la necessità di ricorrere agli antibiotici utilizzati per il trattamento delle IVU.

Ma non è tutto!

Si ritiene che l’uva ursina sia in grado di aiutare a prevenire le IVU, la cistite e il gonfiore della vescica e dell’uretra grazie alla presenza di glicosidi e altri composti antinfiammatori, tra cui l’arbutina, i tannini e l’idrochinone.

È stato inoltre dimostrato che aiuta a gestire l’incontinenza urinaria e a restringere le membrane mucose del corpo, contribuendo a ridurre la suscettibilità alle infezioni.

A riprova di quanto detto finora, ti cito una revisione del 2017, nella quale una preparazione di uva ursina combinata con il tè verde è stata in grado di ridurre la proliferazione di batteri chiamati Staphylococcus saprophyticus, che comunemente contribuiscono alle IVU. Questo preparato specifico ha svolto un lavoro migliore rispetto ad altri tredici preparati testati nello studio.

Stando ai risultati ottenuti, l’uva ursina, combinata con il tè verde, è stata in grado di ridurre i livelli di Staphylococcus saprophyticus di circa il 75%, in parte uccidendo i batteri e ripristinando anche il normale equilibrio del pH.

Altri studi dimostrano che l’uva ursina può contribuire a uccidere l’Escherichia coli (E. coli), un agente patogeno che causa problemi urinari, vescicali e digestivi.

Uva ursina: effetti collaterali e sicurezza

Gli effetti collaterali sono rari, ma possono includere nausea, vomito, respiro affannoso o acufeni (ronzio nelle orecchie).

Tuttavia, è importante evitare dosi elevate di uva ursina perché anche solo 15 grammi di foglie possono essere tossici. È inoltre opportuno limitarne l’uso a meno di 2 settimane alla volta.

Il principale problema di sicurezza riguarda l’idrochinone, la sostanza chimica che deriva dall’arbutina. Si teme che l’esposizione a lungo termine all’idrochinone possa causare il cancro.

Inoltre, l’uva ursina è sconsigliata ai bambini, alle donne in gravidanza, a quelle che allattano o che soffrono di malattie intestinali, epatiche o renali.

Se dunque si vuole provare l’uva ursina, è meglio parlarne con il proprio medico perché potrebbe interagire con i farmaci assunti per un’altra condizione di salute.

Dunque, cosa possiamo fare per trattare la cistite in modo sicuro, senza il rischio di effetti collaterali?

La soluzione ce la offre la natura!

Se non hai mai sentito parlare del D-mannosio, ti spiego di cosa si tratta in due parole.

Parliamo di un monosaccaride (zucchero semplice) di origine vegetale – nel caso dei prodotti a marchio Dimann, è estratto dalla corteccia della betulla.

La sua azione impedisce ai batteri di rimanere attaccati alle pareti della vescica, facendoli scivolare. A questo punto, il tuo corpo sarà in grado di espellerli in maniera del tutto naturale – ovvero mentre fai pipì!

Inoltre il D-mannosio non intacca la flora intestinale, in quanto uccide solo i batteri ‘cattivi’ che causano l’infezione.

Desideri saperne di più? Per farlo puoi:

  • compilare il test ‘Trova il tuo Percorso‘, uno strumento che aiuta tante donne ad acquisire maggiore consapevolezza sulla propria cistite;
  • scrivermi, sono qui a tua disposizione. 🥰

Ti abbraccio forte da qui,

Lorenza

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In questo articolo abbiamo parlato di…

  • L’uva ursina è una pianta sempreverde che produce foglie utilizzate per produrre integratori erboristici, e ha proprietà antibatteriche e antinfiammatorie che la rendono utile nel trattamento e nella prevenzione delle infezioni delle vie urinarie e della vescica, come la cistite.
  • È stata dimostrata efficace nel ridurre la proliferazione di batteri patogeni come lo Staphylococcus saprophyticus e l’Escherichia coli.
  • L’uva ursina può causare effetti collaterali come nausea, vomito, respiro affannoso o acufeni, e può essere tossica se assunta in dosi elevate.
  • Il D-mannosio, un monosaccaride di origine vegetale, può essere un’alternativa sicura e naturale per il trattamento della cistite, poiché impedisce ai batteri di aderire alle pareti della vescica e viene espulso dal corpo durante la minzione senza intaccare la flora intestinale.

FAQ sul ruolo dell’uva ursina per il trattamento della cistite


Che cos’è l’uva ursina?
L’uva ursina è una pianta sempreverde che produce foglie utilizzate per produrre integratori erboristici, e ha proprietà antibatteriche e antinfiammatorie che la rendono utile nel trattamento e nella prevenzione delle infezioni delle vie urinarie e della vescica, come la cistite.

L’uva ursina può aiutare a contrastare la cistite?
Sì, l’uva ursina viene spesso utilizzata per trattare le infezioni delle vie urinarie (IVU) e della vescica (quindi la cistite) grazie alle sue proprietà antibatteriche e astringenti naturali. Diversi studi hanno dimostrato che può ridurre le infezioni ricorrenti delle vie urinarie.

Quali sono gli effetti collaterali dell’uva ursina?
Gli effetti collaterali sono rari, ma possono includere nausea, vomito, respiro affannoso o acufeni (ronzio nelle orecchie). Tuttavia, è importante evitare dosi elevate di UU perché anche solo 15 grammi di foglie possono essere tossiche. È inoltre opportuno limitarne l’uso a meno di 2 settimane alla volta.

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